Dopo tanto tempo di silenzio, torno a scrivere proprio nel tempo del silenzio.
Le vie del Signore, a quanto pare, non sono le nostre vie. Non quelle che immaginiamo: un tranquillo trapianto, convalescenza a casa e poi i controlli.
Complicanze. Graft precoce, trapianto che non attecchisce, aplasia prolungata, polmonite bilaterale, autotrapianto, pneumotorace...
Mi riprendo pian piano. Di intere settimane non ho quasi memoria, sensazioni confuse, affanno e dolori e insieme una serenità che non so dire. Mai mi sono sentita sola. "Ora e nell'ora della nostra morte", mi dicevo: se sto per morire Maria è qui. E non era una brutta sensazione.
Poi pian piano è tornato il "mondo". Ma quanto diverso! Diverso perché sono cambiata io.
Tempi lunghissimi e complicanze. Mi sento lontana dalle "fonti" che mi hanno sempre dato forza, e sono sempre più convinta che a sostenermi sia la preghiera di tutti quelli che pregano per me, perché io sono davvero tanto, tanto stanca.
Mi rendo conto che la mia vita è cambiata davvero. Difficile tornare alle forze di prima. Mi ritrovo a dover reimparare tutto: stare in piedi, andare in bagno, camminare... figuriamoci fare la vita frenetica di prima!
"Il Signore ha dato, il Signore ha tolto: sia benedetto il nome del Signore!"
Il Signore chiede: ma non sappiamo cosa. Prego (prego?) perché i limiti che vivo mi aiutino a vivere il vero senso della Quaresima, ma non so se lo sto facendo davvero o superficialmente. A volte vado solo avanti, un giorno e poi un altro, aspettando che alcune parti del mio corpo migliorino abbastanza da potermi permettere di migliorare le altre e andare a casa. Convalescenza. Sembra una cosa lunghissima, faticosissima e lontanissima.
Mi ritrovo a dover rimotivare, di nuovo, la mia vita e la mia voglia di guarire. A dover fare nuovi progetti, sapendo perdipiù che sono del tutto ipotetici, perché il linfoma è sempre lì.
Mi sembra, come sempre, che questa sia la cosa per me più difficile: aspettare. A chiedere aiuto e adeguarmi ai cambi di programma ormai ho quasi imparato. Ma aspettare, e imparare con pazienza, è difficilissimo per me.
Ogni tanto mi demoralizzo un po'. Tutti subito a cercare di "tirarmi su". Io credo sia normale avere alti e bassi di umore, nella mia situazione e coi farmaci in scalo. Ma spero anche io che mi torni la voglia di fare, lottare, combattere. Nel frattempo, abbiate pazienza se non sono, come prima, vivace o piena di grinta o ... Datemi tempo. Work in progress – Lavori in corso: prima o poi sarà molto meglio.