venerdì 24 dicembre 2010

L'inizio di un nuovo inizio

Finalmente, dopo tanta attesa, eccomi qui. Centro Trapianti di Midollo.
Riflettevo in questi giorni che, se attendessi Gesù per Natale come ho atteso questo ricovero e questo trapianto, vorrebbe dire che davvero ho fede.
Inizia quindi la mia cronaca di questi giorni, di questo periodo così particolare.

Stanza numero 2.
Un letto, due comodini (niente armadio, la pulizia così è più facile), un tavolo col televisore, un'asta per le flebo. Il bagnetto tutto mio, con una doccia semi-vasca stranissima come non ho mai visto da nessuna parte. Due finestre da cui vedo la collina, oggi stranissima per la pioggia e la nebbia di questa giornata uggiosa. Credo che nelle belle giornate vedrò l'alba.
Sono arrivata ben attrezzata. Computer, cellulare, lettore dvd, iPod e casse, Nintendo DS, lavori di uncinetto e ricamo, persino un e-book che le mie cugine mi hanno regalato per Natale e che ieri ho ben caricato coi miei libri preferiti. Con tutti i mezzi di comunicazione che ho, parlare di "isolamento" mi sembra un po' strano. Eppure la porta è chiusa, e da quando un'ora fa è uscito l'OSS che ha preso le ordinazioni per i pasti di domani (su palmare... speriamo che i pasti siano all'altezza della tecnologia usata per ordinarli!) non si è visto nessuno...
A me l'isolamento non dispiace. Sono attrezzata per affrontarlo, e non solo perché ho una quantità di "cose da fare". Mi rendo conto che per la maggior parte delle persone è difficile stare da sole, che hanno proprio bisogno di "contatto". Io non mi ritengo un'asociale, ma so stare da sola, e anzi ogni tanto ho proprio bisogno di stare da sola. L'isolamento non mi spaventa. È tempo per me stessa. È necessario, se voglio avere qualcosa da dare agli altri.
Questo isolamento poi mi prepara a ricevere il trapianto di midollo. È una cosa strana da pensare. Per poter guarire deve morire una parte di me. Per poter tornare a vivere normalmente in mezzo agli altri devo allontanarmi da tutto e da tutti per un po'.
È bello, questo ricovero alla vigilia di Natale. Non solo perché l'ho aspettato tanto, ma anche perché mi permette di vivere l'ultimissima attesa prima del Natale con calma, nel silenzio (a parte la ventola dell'aria condizionata e pressurizzata che credo non taccia mai qui dentro...). Dio si è fatto uomo per condividere la vita degli uomini. Anche la mia, qui dentro. Anche nell'isolamento, non sono sola.

2 commenti:

  1. Il giorno scelto per la nascita di Gesù è anche il giorno in cui inizia la tua rinascita, e anche per una molto poco religiosa, quale sono io, questo è un segno molto positivo. Chiusa nella tua stanza di isolamento sono certa che sai di non essere sola. Anche se non ci conosciamo benissimo e non abbiamo condiviso molte cose, sappi che sono con te, e penso di poter parlare anche per tutti i colleghi dell'ospedale FACCIAMO IL TIFO PER TE!!! E aspettiamo di riaverti presto con noi! BUON NATALE E BUONA RINASCITA!!:) Lorenza

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  2. Sto rubando la linea del mio vicino... Mentre aspetto di accedere alla posta... cosa non ancora avvenuta e credo non avverrà perché la connessione è davvero lenta e il segnale debole, clicco il tuo blog dai miei preferiti... Ed eccoti. Sono riuscita a leggerti. Spero di farcela anche a pubblicare il mio abbraccio virtuale! Il mio pensiero è sempre con te!

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