sabato 20 novembre 2010

Persone speciali

Stamattina a Torino c'è una gran nebbia. Parto ben coperta, la macchina si scalda in fretta per fortuna. A Pinerolo il cielo si apre, montagne splendide piene di neve, il Monviso si staglia contro un cielo azzurro blu chiaro e pulito, il sole splende luminoso e caldo. Passo Pinerolo e ho la conferma di essere sulla strada giusta quando, alla prima rotonda all'ingresso di Villar Perosa, vedo un cartello: ADMO.
Il navigatore mi porta sicuro alla via giusta anche se si perde un po' sul numero civico, ma non ce n'è bisogno: anche sulla facciata di Casa Marisa c'è il logo ben visibile. Sono nella nuova sede dell'ADMO Piemonte.
Mi accoglie Raffaella, la coordinatrice regionale ADMO. Mi sembra che ci sia subito simpatia, ci si intende, capisce la mia esperienza. Quasi subito arriva anche Mario Bella, che tra l'altro è anche zio di Raffaella. Mario Bella è uno dei fondatori e forse il motore principale dell'ADMO Piemonte (e non solo), da quello che ho letto prima di venire qui. Suo figlio Rossano è morto di leucemia vent'anni fa, senza poter arrivare al trapianto, unica terapia che avrebbe potuto dargli una possibilità. E ha lasciato una lettera lucida, commovente, che terminava con le parole: "per amor di Dio non fate che la mia morte non serva a nulla, combattete la leucemia." Il sottolineato è nell'originale. Un mandato a cui Mario non è mai venuto meno. Il dolore per la perdita di Rossano, e il desiderio profondo che meno persone possibile debbano vivere la stessa sofferenza, è stato ed è il motore di Mario, di Raffaella (Rossano era suo cugino) e di tante persone che hanno dato tempo (e molto altro) per l'ADMO.
Mi mostrano Casa Marisa: una casa ristrutturata che a quanto ho capito a breve sarà pienamente utilizzabile. Al piano terra l'ufficio ADMO, una sala di rappresentanza e riunioni, una piccola stanza con la cucina in cui chiaccherare con tranquillità, i magazzini. Al piano superiore quattro camere trasformate in mini-alloggi per i malati e le loro famiglie: chi viene da lontano e non sa dove andare, chi ha bisogno di un po' di "aria buona" dopo terapie lunghe e pesanti, qui troverà un ambiente accogliente.
Mi colpisce la sala riunioni, e non solo perché è bella. La chiamano "Sala dei Volontari", è dedicata ai volontari di Villar Perosa, ci sono dei quadri e alcune sculture fatte da Mario Bella. Mi dice: "A me hanno insegnato così, per me il primo volontario è Cristo". E indica una statua in legno che rappresenta il volto del Cristo sofferente. L'ha fatta lui.
Mario Bella va via, ma rimango ancora a lungo a parlare con Raffaella. Così a lungo che alla fine andiamo anche insieme a pranzo, un panino al bar, ma mangiato con calma e tranquillità. Ci raccontiamo le nostre esperienze, le motivazioni che ci spingono a fare quello che facciamo, i modi in cui viviamo e sentiamo alcune cose. Ho modo di raccontare tanto di quello che provo, e lei ascolta, e racconta a sua volta. Mi spiega come si svolgono gli incontri nelle scuole a cui vorrei partecipare in attesa del trapianto. Non vedo l'ora di esserci, di sperimentarli dal vivo.
Finisce il panino, torniamo alla mia macchina. Un ultimo scambio di parole, un ultimo saluto e riparto. Non mi sbagliavo pensando che oggi avrei conosciuto persone speciali.

1 commento:

  1. Penso, leggendo questo post, che siano le cose più semplici a farci stare bene: un paesaggio splendido in cui far perdere il nostro sguardo, un pranzo gustato nel sapore della presenza di una persona speciale, una frase che rivela la capacità di comunicare il vero essere di un individuo.
    A volte cerchiamo cose straordinarie senza accorgerci che il fuori dall'ordinario possiamo viverlo nella nostra quotidianità, semplicemente avendo gli occhi rivolti verso la prospettiva di un orizzonte che abbia al centro Lui. Allora ogni prova, ogni sofferenza, ogni malattia sono occhiali che il Signore ci fa indossare per vedere meglio e più in profondità la bellezza da Lui creata: la natura, i volti, le parole... tutto. Bisogna solo avere il coraggio di portare gli occhiali con la gradazione da Lui scelta ;-). Grazie Klalla!

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