martedì 2 novembre 2010

Due novembre

(www.pbase.com)
Non esistono uomini poco interessanti.
I loro destini sono storie di pianeti.
In ciascun destino tutto è proprio, particolare,
e non esiste pianeta che gli somigli.
Ma se qualcuno è vissuto inosservato –
e si è fatto un amico
di questo suo essere inosservato –
tra gli uomini è stato interessante
con il suo stesso passare inosservato.
Ciascuno ha un mondo misterioso tutto suo.
Esiste in questo mondo l’attimo più bello,
esiste in questo mondo l’ora più tremenda,
ma niente di tutto ciò è conosciuto da noi.
E se muore un uomo,
con lui muore la sua prima neve,
il primo bacio e il primo combattimento…
Tutto questo egli lo porta con sé.
Sì, rimangono libri e ponti,
e macchine e tele di pittori.
Sì, è destino che molto rimanga,
eppure qualcosa se ne va ugualmente.
Questa la regola di un gioco spietato:
non muoiono uomini, ma interi mondi.
Ricordiamo gli uomini, terreni e peccatori.
Ma che ne sapevamo, in sostanza, di loro?
Che ne sappiamo dei fratelli, degli amici?
Che ne sappiamo del nostro unico amore?
Anche del nostro stesso padre
noi, tutto sapendo, non sappiamo niente.
Gli uomini se ne vanno…
Impossibile richiamarli in vita.
Impossibile risuscitare i loro mondi segreti.
E ogni volta desidero di nuovo
gridare per questa irrevocabilità.

(Evghenij Evtuscenko, Paese Sera)


Un giorno ci ritroveremo nella casa del Padre,
dove l'amore di Cristo, che tutto vince,
trasformerà la morte in aurora di vita eterna.

(dal Rito cattolico delle Esequie)

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