sabato 12 marzo 2011

Rompo il silenzio...

Dopo tanto tempo di silenzio, torno a scrivere proprio nel tempo del silenzio.
Le vie del Signore, a quanto pare, non sono le nostre vie. Non quelle che immaginiamo: un tranquillo trapianto, convalescenza a casa e poi i controlli.
Complicanze. Graft precoce, trapianto che non attecchisce, aplasia prolungata, polmonite bilaterale, autotrapianto, pneumotorace...
Mi riprendo pian piano. Di intere settimane non ho quasi memoria, sensazioni confuse, affanno e dolori e insieme una serenità che non so dire. Mai mi sono sentita sola. "Ora e nell'ora della nostra morte", mi dicevo: se sto per morire Maria è qui. E non era una brutta sensazione.
Poi pian piano è tornato il "mondo". Ma quanto diverso! Diverso perché sono cambiata io.
Tempi lunghissimi e complicanze. Mi sento lontana dalle "fonti" che mi hanno sempre dato forza, e sono sempre più convinta che a sostenermi sia la preghiera di tutti quelli che pregano per me, perché io sono davvero tanto, tanto stanca.
Mi rendo conto che la mia vita è cambiata davvero. Difficile tornare alle forze di prima. Mi ritrovo a dover reimparare tutto: stare in piedi, andare in bagno, camminare... figuriamoci fare la vita frenetica di prima!
"Il Signore ha dato, il Signore ha tolto: sia benedetto il nome del Signore!"
Il Signore chiede: ma non sappiamo cosa. Prego (prego?) perché i limiti che vivo mi aiutino a vivere il vero senso della Quaresima, ma non so se lo sto facendo davvero o superficialmente. A volte vado solo avanti, un giorno e poi un altro, aspettando che alcune parti del mio corpo migliorino abbastanza da potermi permettere di migliorare le altre e andare a casa. Convalescenza. Sembra una cosa lunghissima, faticosissima e lontanissima.

Mi ritrovo a dover rimotivare, di nuovo, la mia vita e la mia voglia di guarire. A dover fare nuovi progetti, sapendo perdipiù che sono del tutto ipotetici, perché il linfoma è sempre lì.
Mi sembra, come sempre, che questa sia la cosa per me più difficile: aspettare. A chiedere aiuto e adeguarmi ai cambi di programma ormai ho quasi imparato. Ma aspettare, e imparare con pazienza, è difficilissimo per me.

Ogni tanto mi demoralizzo un po'. Tutti subito a cercare di "tirarmi su". Io credo sia normale avere alti e bassi di umore, nella mia situazione e coi farmaci in scalo. Ma spero anche io che mi torni la voglia di fare, lottare, combattere. Nel frattempo, abbiate pazienza se non sono, come prima, vivace o piena di grinta o ... Datemi tempo. Work in progress – Lavori in corso: prima o poi sarà molto meglio.

2 commenti:

  1. se hai superato tutto ciò sono sicura che ce la farai, non sei sola, ti siamo tutti vicino,e soprattutto LUI è con te; non possiamo gareggiare per te, ma facciamo un tifo da urlo!FORZA KLALLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  2. Cara Claudia, grazie per questa condivisione meravigliosa. Scusa se ti stressiamo cercando a tutti i costi di tirarti su: chi continua a correre non riesce a concepire la possibilità che un essere umano debba trascinarsi per procedere. Quaresima, tempo si passione. Questo post è parola di Dio che si fa viva nel nostro oggi. Continuerò a camminare di fianco a te con la mia preghiera silenziosa, anche per i momenti in cui non riesci a farla tu. E porterò con te questa croce troppo pesante. La vita ha strade misteriose, tortuose e sorprendenti. Questo post mi spinge ancora una volta a pensare che l'importante è come camminiamo oggi, non quanto lontano arriveremo domani. Dio ti benedica. Raffi

    RispondiElimina