sabato 23 aprile 2011

Silenzio

Oggi è Sabato Santo. Il giorno del Grande Silenzio.
Mi ha sempre fatto un po' impressione quando, gli anni scorsi, entravo in chiesa il Sabato Santo. Il tabernacolo aperto, vuoto. Non sai neanche verso cosa pregare, tantovale pregare a casa o per la strada.
Quest'anno è particolare. Mi risuona nelle orecchie la dottoressa che mi diceva il risultato della mia biopsia midollare: "Il midollo è vuoto..."
Eppure ora sembra che le cellule del donatore, chissà perché, riprendano a funzionare. Non faccio trasfusioni da tre settimane...
E così quel tabernacolo vuoto, che stasera si riempirà di vita nuova.

Ho fatto e sto facendo silenzio, nel blog e non solo, in questo mese che sono a casa.
Tante cose da imparare di nuovo. Fatica. Piccole conquiste, che poi tanto piccole non sono: alzarmi da sola, camminare un po'... Convivere col limite e dipendere da altri per cose fondamentali, e al tempo stesso cercare di ricostruire pian piano la mia autonomia. Timidamente, ogni tanto, pensare al futuro un po' più lontano, progettare, immaginare...
Alcuni mi dicono che mi vedono "un po' giù". Può essere. Può essere lo strascico della fisiologica depressione che mi è venuta quando, dopo tre mesi di ospedale, sono tornata a casa ("Ma non dovresti essere contenta?": certo, ma non dipende da me...). È vero, non ho l'entusiasmo e forse neanche la serenità che avevo prima del ricovero. Oltretutto quando il corpo non è in forma anche l'umore ne risente. Credo che sto vivendo il "mio" silenzio. Quel tempo sospeso, in attesa che arrivi il momento della Resurrezione. Sta arrivando, pian piano. Ma per ora il silenzio va bene, mi piace, è caldo, accogliente, tranquillo. Lasciare che le cose facciano il loro corso con i loro tempi, che non sono i miei.
Preparandomi, pian piano, a iniziare anche io una vita nuova.
Buona Pasqua a tutti!

2 commenti:

  1. Ciao Klalla, leggo e rifletto, rifletto e prego ed è tutto un unico momento. Leggo... e mi trovo la testa tra le mani.
    Oggi siamo a 5217 visualizzazioni, alcune le ho fatte io che 'spio' da lontano le tue parole, dove trovo la testimonianza di una fede vera.
    Tu non mi conosci, eppure ho potuto avvicinarmi a te attraverso il blog e comprendere come la nostra vita sia proprio "un soffio", un alito prezioso e divino.
    Scrivo per dirti di avere coraggio, di aver forza nel continuare a sperare.
    Noi da lontano lo faremo con te.

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  2. Grazie, Klalla, leggere le tue riflessioni e il tuo modo di affrontare la malattia, mi aiuta ad aiutare altre persone che si trovano nella tua situazione. Io prego per te, perché il Signore ti dia tanta forza e coraggio. Sappi che questa tua fede, forza e coraggio, sta veramente aiutando tante persone e...tante persone...anche sconosciute fanno il tifo per te. Ciao.

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